Tomografia a raggi X per manoscritti
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2532-8816/14399Parole chiave:
Manoscritti , Tomografia a Raggi X, Digitalizzazione , Chimica degli inchiostriAbstract
In questa review verranno presentati gli studi e i risultati ottenuti nell’ambito del progetto “Virtual X-ray Reading” dedicato alla tomografia X.
Il progetto VRX, partito nel 2014 presso l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL, Svizzera), era parte dell’ambizioso progetto “Venice Time Machine”. Il progetto VXR aveva lo scopo di testar la fattibilità e di sviluppare una tecnica di digitalizzazione di manoscritti alternativa basandosi sulla tomografia a raggi X. La ricerca e la tecnologia hanno fatto notevoli progressi nell’incremento della velocità di digitalizzazione e nella sicurezza dei processi di digitalizzazione di antiche collezioni ma, nonostante ciò, l’acquisizione di documenti antichi, fragili o mai aperti rimane una sfida formidabile. Grazie all’alto potere di penetrazione dei raggi X, con la tomografia è possibile l’acquisizione tridimensionale del volume dell’oggetto senza la necessità di aprire il documento. Il contrasto radiografico necessario per la leggibilità del documento è dato dalla composizione degli inchiostri antichi, come l’alto assorbimento X degli inchiostri ferro-gallici diffusamente utilizzati in Europa per secoli. In questa review presento gli studi condotti per sviluppare questa tecnologia, dalle indagini sulla chimica degli inchiostri, ai test di fattibilità condotti usando grandi facilities come i sincrotroni, dall’acquisizione di un libro manoscritto di 200 pagine, ed alla tomografia di un testamento veneziano del 14th secolo ancora sigillato.
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