Siamo tutti bédieriani? Prospettive per le edizioni genetiche digitali
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2532-8816/14949Parole chiave:
Edizioni critiche digitali, Edizioni genetiche digitali, Prospettiva diacronica, XML, TEIAbstract
Indagando il panorama delle edizioni scientifiche digitali, e in particolare quelle basate sulla rappresentazione di manoscritti moderni, balza all’occhio una certa tendenza documentario-diplomatica dei prodotti realizzati. Tali edizioni sembrano rispondere a un’impostazione teorica di ascendenza bédieriana, centrate come sono sulla rappresentazione di singoli testimoni, di rado attenta all’evoluzione del procedere correttorio dell’autore sul testo e molto più frequentemente volta esclusivamente alla trascrizione diplomatica della fonte. Tra le possibili ragioni di tale stato di fatto, il presente contributo individua una maggior adeguatezza di alcuni strumenti e linguaggi digitali a questo tipo di approccio ecdotico. A ciò si aggiunge la difficoltà concreta della rappresentazione digitale della dimensione diacronica, mostrata attraverso una rapida carrellata di riflessioni metodologiche e esempi di realizzazione. Preso dunque atto della tendenza dominante e della difficoltà di procedere in direzione diversa, pare comunque possibile una riflessione in prospettiva per le edizioni digitali genetiche, non solo necessarie, almeno per determinate situazioni testuali, ma anche realizzabili, come dimostrano alcuni progetti e sperimentazioni in corso (Saba 2021, VaSto 2022 e Il Conte di Carmagnola), che chiudono il contributo.
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