Un'indagine sull’uso dei Social Media in Italia nel campo della divulgazione storica
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2532-8816/19631Parole chiave:
Social Media, Digital Public History, Social Web, Nuove competenze e strumenti, sfideAbstract
Nel panorama contemporaneo, il rapporto tra storici italiani e il Web riveste un'importanza crescente, trasformando radicalmente la produzione, diffusione e fruizione della conoscenza storica. Le tecnologie digitali e i social media offrono nuove prospettive di ricerca e strumenti, incrementando la visibilità e l'impatto della ricerca storica. Piattaforme come Facebook, Twitter e Instagram facilitano l'interazione tra storici, professionisti, decisori politici e pubblico, creando comunità di interesse attorno ai contenuti storici. Questa trasformazione richiede agli storici competenze digitali e comunicative, e la gestione di progetti collaborativi di raccolta digitale delle fonti. Tuttavia, la diffusione di contenuti generati dagli utenti solleva preoccupazioni sulla fiducia e l'autorità delle istituzioni scientifiche. È necessario che gli storici adattino la loro strategia di comunicazione, utilizzando linguaggi semplici, elementi visivi e hashtag per rendere i risultati delle loro ricerche più accessibili. Monitorare l'efficacia della diffusione sui social media tramite indicatori di successo permette di ottimizzare la strategia comunicativa. In Italia, con una penetrazione dei social media che raggiunge il 73% della popolazione, la Storia si riafferma come fonte di intrattenimento e informazione grazie a podcast, canali YouTube e profili TikTok. Tuttavia, emerge la necessità di riconoscere professionalmente i content creator culturali e di qualificare il personale delle istituzioni culturali per gestire efficacemente la comunicazione sui social media.
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